Cosa è il Tempo di impegno nel settore dell’autotrasporto?
Quello dell’impegno è, in effetti, un concetto che dal punto di vista normativo non ha alcun fondamento. La norma in sé parla di riposo, di lavoro, di guida, di interruzioni o pause … Mai di “impegno”. Di contro il termine è molto usato nel linguaggio quotidiano degli addetti del settore.
Vediamo, allora, di cosa si tratta.
Partiamo dal “riposo”, cioè dal periodo che il conducente deve dedicare al recupero delle proprie energie, essendo libero di disporre del proprio tempo. Il riposo è rigidamente disciplinato dalla norma e deve rispondere a requisiti di durata e anche a precise modalità con cui deve essere usufruito.
Ora … Se consideriamo una giornata composta da 24 ore, per ogni giornata un conducente professionale deve usufruire di un riposo che dovrebbe normalmente ammontare ad almeno 11 ore (lasciamo stare i casi particolari in cui questo valore può variare).
Se in 24 ore, quindi, devo riposare 11 ore (cioè per 11 ore gestisco autonomamente il mio tempo dormendo o svolgendo attività che nulla a che fare hanno con il lavoro), rimangono ancora 13 ore. Queste 13 ore sono quelle che posso dedicare all’impegno, cioè sono le ore durante le quali: percorro il tragitto da casa al lavoro, preparo il mezzo e i documenti per il trasporto, provvedo alle operazioni di carico e scarico, guido il veicolo.
All’interno di queste 13 ore saranno comprese anche le pause o interruzioni obbligatorie durante la guida (ogni 4 ore e trenta) o le pause obbligatorie quando non guido (ogni 6 ore).
L’impegno, in conclusione, è il periodo di tempo durante il quale il conducente non riposa e non dispone liberamente del suo tempo, ma svolge una delle seguenti attività:
- Lavora
- Sta recandosi al lavoro o sta rientrando dal lavoro
- Guida
- Sta effettuando una pausa
- Deve essere pronto per iniziare in qualsiasi momento l’attività di lavoro o guida