L’incidente di Bologna dello scorso 6 agosto ha lasciato il segno. Ormai da qualche settimana il ministero dell’Interno ha disposto controlli a tappeto sui veicoli adibiti al trasporto di merci pericolose. In particolare un’operazione molto mirata è stata condotta tra il 10 e il 14 settembre, quando le verifiche su strada sono state effettuate su tutto il territorio nazionale e la Polizia stradale è arrivata a controllare oltre 4.000 veicoli e a riscontrare quasi 3.500 violazioni. Di queste il 36% ha riguardato la normativa di settore soprattutto quelle di tipo documentale.
A mettere completamente fuori gioco i trasportatori, però, pare sia stata la richiesta delle forze dell’ordine di mostrare la documentazione che attesta che il tachigrafo montato sia di quelli a norma con l’ADR.
Secondo questa normativa, infatti, tutti i dispositivi elettronici, quindi anche il tachigrafo, devono staccarsi dopo lo spegnimento del veicolo in circa 10 secondi. E proprio a questo scopo i tachigrafi ADR dispongono in genere di un doppio circuito. Ma la cosa pare sia sfuggita a molti trasportatori controllati e multati perché trovati a trasportare merci pericolose montando però un normalissimo tachigrafo digitale.