Il numero delle aziende di trasporto in Italia varia in base all’ente che registra i dati aziendali. A questo scopo l’ente principe dovrebbe essere l’Albo che effettivamente da qualche tempo si è reso conto che qualcosa non funziona e ha cercato di correre ai ripari. Stando alle comunicazioni dello stesso Comitato Centrale (peraltro in scadenza il prossimo 4 aprile) al momento attuale il perimetro aziendale dell’autotrasporto tocca 107.000 imprese. Ed è certo che tra tutte queste aziende una buona parte sicuramente non sono in regola! Su oltre 20.000 aziende che risultavano essere iscritte all’Albo, ma non alla Camera di Commercio, è stato avviato da tempo l’iter per la cancellazione che tutt’oggi non è ancora giunto al termine, mentre altre 20.000 risultano essere iscritte sia all’Albo che alla Camera di Commercio, ma non risultano possedere alcun veicolo con il quale esercitare effettivamente l’attività. Quindi facendo dei calcoli approssimativi le aziende iscritte in possesso di veicoli e attive presso la Camera di Commercio risultano essere circa 85.000 e nei confronti di tutte queste si rende necessario verificare il permanere dei requisiti che la vigente normativa richiede. Adesso, si passa al secondo step, con la quale si andrà a verificare se le altre 85.000 siano effettivamente in regola con i requisiti di legge.
Più precisamente l’Albo andrà a controllare se:
– I dati anagrafici dell’impresa inseriti nel portale dell’Albo corrispondono a quelli comunicati alla Camera di Commercio;
– I veicoli in disponibilità dell’impresa così come riportati sul portale dell’Albo per numero di targa distinguendo tra autoveicoli, rimorchi o semirimorchi;
– La copertura assicurativa dei veicoli in base alle risultanze della banca dati ANIA;
– I conducenti dell’impresa in base alle dichiarazioni delle imprese alla banca dati UNILAV.
In questo modo sarà possibile mettere a confronto alcuni dati e vedere se tutto “quadra”. Per esempio, se il numero dei veicoli e quello dei dipendenti sia troppo sperequato. La cosa nuova è che le aziende potranno dare una mano a fare pulizia, visto che è stata data loro la possibilità «di verificare direttamente, previa registrazione, le informazioni in archivio loro riguardanti e quindi di intervenire per la loro correzione, qualora errate, e/o la loro integrazione, qualora mancanti». E questa operazione, a partire dal prossimo 20 marzo, diventerà ancora più facile in quanto è stata creata un’apposita interfaccia che permetterà alle aziende di inserire informazioni e di correggere le anomalie. Per tutte queste ragioni l’Albo invita tutte le aziende a verificare i propri dati nel portale dell’Albo a partire dal prossimo 20 marzo.