Alcuni autisti che avevano lavorato in nero per alcuni mesi ed erano stati regolarizzati solo da poco sono stati scoperti dalla Polizia locale di Rimini, in un’indagine condotta in collaborazione con l’Ispettorato del lavoro.
Da qualche tempo, infatti, gli agenti che lavorano a contatto di gomito con gli ispettori hanno accesso diretto al database del ministero del Lavoro. In questo modo, quando si tirano giù i dati di un cronotachigrafo digitale, poi in tempo reale si riesce a incrociarli con quelli relativi al sottostante rapporto di lavoro. In questo modo è stato possibile rendersi che tre autisti di un’azienda risultavano in regola soltanto da poche settimane, ma in realtà erano registrati dal tachigrafo alla guida del camion già da oltre sei mesi. Segno quindi che per buona parte di questo periodo avevano lavorato in nero.
Le 12 giornate di controlli sulle strade di Rimini, effettuate nei primi 8 mesi dell’anno dalla Polizia locale in collaborazione con l’Ispettorato, hanno portato in tutto alla contestazione di 44 violazioni, riguardanti dischi dei cronotachigrafi non compilati correttamente oppure addirittura mancanti, riposi giornalieri dei conducenti saltati, in riferimento alle ore di guida e di riposo, velocità eccessiva del veicolo, ecc.
Il totale di multe comminate è di oltre 14.500 euro.
Oltre al lavoro in nero, tra le tante violazioni accertate ne emergono alcune particolarmente gravi, come l’incompleta compilazione del formulario rifiuti, contestato a tre autisti per una sanzione di quasi 600 euro, oppure la manomissione dei sigilli e del cronotachigrafo alterato, che è costato a un autotrasportatore una multa di oltre 5000 euro.
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